La coltivazione della canapa oggi è considerata come una coltura innovativa. In realtà potrebbe essere molto più diffusa di quello che possiamo pensare se andassimo a valutare gli aspetti colturali non di difficile applicazione.
Teniamo intanto ben presente che in Italia, al momento due tipologie di canapa sono ammesse: canapa sativa e canapa indaca.
Di seguito vi presentiamo le principali nozioni da sapere prima di attivare una coltivazione di canapa.
Si riferiscono al terreno, alle necessità irrigue, di temperatura e tutti i parametri necessari alla riuscita dell’ impianto che sia esso in serra o all’ aperto.
In caso di coltivazione all’ aperto:
- terreno a densità uniforme, non stagnante su cui è stato fatto uno scasso invernale profondo di circa 40 centimetri.
- scelta della varietà colturale: è molto importante perchè genotipi ottenuti in ambienti caldo aridi potrebbero non rendere in ambienti meno assolati o con una umidità più elevata e viceversa; è altresi fondamentale per la scelta colturale definire la destinazione finale del prodotto se cioè da seme, da fiore, industriale o sanitario perchè per ognuno ci sono sul mercato varietà monoiche diverse già selezionate.
- Il periodo di semina varia da zona a zona ed è determinato da temperatura, umidità e fotoperdiodo, fattori che determinano la quantità di vegetazione più che di fioritura.
- Densità di semina: seppur sia una pianta infestante, è importante seminare alla più alta concentrazione possibile per accellerare il processo di “invasione” del terreno e contrastare le altre infestanti. Attualmente si raccomanda di utilizzare da 40 a 65 kg/ha di seme al fine di ottenere 200-300 piante/m2 per la canapa da fibra. Anche il sesto di semina è importante infatti negli impianti più innovativi vengono utilizzate seminatrici di precisione, che assicurano la deposizione del seme a 2-3 cm di profondità e distanza tra le file da 9 a 17 cm.
- Tra gli elementi presenti nel terreno il discriminante in assoluto è l’ azoto. Da studi fatti, risulta che non è tanto importante il somministrarlo perpetuato nel tempo ma è indispensabile che ci sia nelle fasi di semina perchè esso viene assorbito dalla pianta immediatamente nel mese successivo e non durante tutto il periodo di vegetazione; mentre per quanto riguarda fosforo e potassio ad esempio la pianta della canapa è meno sensibile a tali variazioni e si possono fornire in vari step.
- Si consiglia vivamente di evitare la monocoltura di canapa perchè è attestato un calo netto della produzione in termini quantitativi e qualitativi e permette lo sviluppo e l’ instaurarsi in luogo di malattie batteriche e funginee difficili da rimuovere.
- Bisogna evitare gli stress idrici sia in eccesso che in difetto perchè provocherebbero una fioritura di emergenza della pianta a scapito però della perdita della fibra e della qualità delle infiorescenze.
- La canapa da fibra viene raccolta a piena maturazione dei fiori maschili, quando la produzione di fibre primarie raggiunge il massimo livello. Raccolte ritardate provocano l’accumulo di fibre secondarie riducendo notevolmente la qualità della fibra.
• Tra l’inizio e la piena fioritura si ha un aumento del 25% di fibre, oltre ad una loro piena maturazione ed omogeneità.
• Quando la canapa è coltivata per la produzione di carta o come coltura energetica, l’epoca di raccolta influisce poco sulla qualità; non a caso per tali scopi si desidera raggiungere le massime produzioni di biomassa secca che normalmente si ottengono alla fine del ciclo biologico. - Più il clima dell’ ambiente di impianto è caldo è arido, più conviene anticipare la semina per sfruttare a pieno delle precipitazioni e delle condizioni naturali ottimali per il germogliare del seme tuttavia le rese più elevate si ottengono con semine comprese tra la metà di aprile e la metà di maggio.
- L’anticipo della semina deve essere valutato in relazione alla durata del giorno in quanto in presenza di giorno breve aumenta la probabilità di una induzione a fiore precoce.
Per quanto riguarda invece la coltivazione in serra, pur mantenendo ben a mente questi insegnamenti, risulterà sicuramente più semplice perchè attraverso sensori e software vari si possono controllare tutti i parametri variabili come la temperatura, l’ umidità, i microelementi disponibili nel terreno e quelli da aggiungere, senza così incorrere in tutte quelle problematiche che possono verificarsi in una coltivazione in pieno campo.
Tutto ciò potrebbe rendere certamente migliori i nostri raccolti e sicuramente può aumentare la differenza tra costi e benefici a vantaggio di questi ultimi.
Esistono inoltre su internet una grande schiera di aziende che propongono l’ acquisto di serre più o meno grandi per la coltivazione in generale di piante da frutto e le più specializzate, mostrano serre studiate a posta e dotate già di tutti i sensori del caso per la coltivazione della canapa.
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Insomma che vaghiamo per campi o nella nostra serra, possiamo coltivare la canapa piuttosto che vedere distese vuote e abbandonate.